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Misure di prevenzione all'interno della scuola: nota congiunta USR e Direzione Generale cura della persona e welfare
Si pubblica nota congiunta Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e Direzione Generale cura della persona e welfare – Regione Emilia-Romagna del 10 settembre 2020, avente ad oggetto “Indicazioni operative per la riapertura delle scuole e per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole dell’Emilia-Romagna” e relative flowchart,
consultabile al link http://istruzioneer.gov.it/2020/09/10/nota-congiunta-usrer-dg-sanita-e-r... con successiva integrazione http://re.istruzioneer.gov.it/wp-content/uploads/sites/10/2020/09/m_pi.A...
Rispetto all'uso della mascherina, la nota del Direttore Versari chiarisce come sia possibile utilizzare sia la mascherina chirurgica che la mascherina di comunità (di stoffa).
Si riporta anche l'intervento della Ministra Azzolina (intervista al Corriere della Sera) che chiarisce come nel caso di alunno seduto al banco con la mascherina “se c’è il metro di distanza e il ragazzo vuole abbassarla può farlo, ma nulla gli vieta di tenerla se preferisce così”.
Segue l'elenco delle misure di prevenzione all'interno della scuola ribadite nella Nota.
Con l’obiettivo di garantire la maggiore continuità nella frequenza scolastica - elemento essenziale per il benessere e la crescita degli studenti – e contenere il rischio di contagio da CoVID-19, sia per gli alunni che per il personale scolastico, si richiamano brevemente le indicazioni del citato CTS, da osservare in ogni contesto, incluso quello scolastico:
● mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro fra (da “bocca a bocca”, ovvero fra le “rime buccali” e, a maggior tutela degli insegnanti, di due metri nella zona interattiva della cattedra fra l’insegnante stesso e i banchi): la distanza fisica riduce il rischio di trasmissione del virus ed è ancora più importante negli spazi chiusi. Questo implica anche evitare abbracci e strette di mano;
● garantire l’igiene delle mani, con acqua e sapone o con soluzione idroalcolica: l’igiene deve essere frequente (almeno prima e dopo i pasti, il passaggio in ambienti diversi, l’utilizzo del bagno, l’uso del fazzoletto da naso, …) e va rafforzata particolarmente durante la stagione autunnale-invernale, quando la circolazione di diversi virus respiratori è più elevata. Nei bambini piccoli preferire l’uso di acqua e sapone per ridurre il rischio di ingestione accidentale di soluzione idro-alcolica;
● coprire naso e bocca con una mascherina chirurgica o di comunità (di stoffa) ogni volta che si è in ambienti chiusi e quando, all’aperto, non si riesca a garantire la distanza di un metro (a seguire specifica sull’uso delle mascherine in soggetti con disabilità);
● non recarsi a scuola se si ha febbre (temperatura >37.5°C), associata o meno a sintomi rilevanti compatibili con CoVID-19 .Fra i sintomi rilevanti compatibili con CoVID-19 figurano: sintomi respiratori acuti come tosse e rinite con difficoltà respiratoria, vomito (episodi ripetuti accompagnati da malessere), diarrea (tre o più scariche con feci semiliquide o liquide), perdita del gusto (in assenza di raffreddore), perdita dell’olfatto (in assenza di raffreddore), cefalea intensa. Si ricorda che, soprattutto nei bambini fino ai sei anni di vita, la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo in sé di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre o criteri di rischio epidemiologico (come l’esposizione a un caso positivo per SARS-CoV- 2).
Si sottolinea che la misurazione della temperatura è responsabilità della famiglia con cui la scuola stabilisce un patto di “corresponsabilità educativa”. La routinaria rilevazione dello stato di salute a casa, anche con la misura della temperatura, costituisce regola fondamentale di convivenza civile, in ogni tempo. Viceversa, la rilevazione della temperatura all’interno delle istituzioni scolastiche determinerebbe notevole dispendio di “tempo scuola”, destinato invece alle attività educative. I sintomi indicati in nota, validi ai fini della prevenzione di CoVID-19, integrano e non sostituiscono quelli delle comuni patologie contagiose (come congiuntivite purulenta, parassitosi, sospetto di malattia infettiva), che continuano a rappresentare motivo di non frequenza della scuola. Anche la convivenza con una persona con infezione da CoVid-19 è, ovviamente, motivo che controindica la frequenza scolastica.
● non toccarsi occhi, naso e bocca se non dopo aver igienizzato le mani: queste sono infatti le porte di ingresso delle più frequenti infezioni, anche quella da CoVid-19.
Per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI), come confermato dal CTS, in ottemperanza alle indicazioni della Consensus Conference OMS del 31 agosto 2020, si ricorda che:
nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità (i.e. bambini seduti al banco) con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto).
Nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina potrà essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria.
Si ricorda altresì che l’utilizzo delle mascherine all’interno degli edifici scolastici è previsto per tutto il personale scolastico e rappresenta anche per gli alunni uno strumento di riduzione del rischio, da utilizzare ogni qual volta le condizioni psico-fisiche lo permettano. L’opportunità di mantenere questa misura sarà soggetta a verifica, ed eventuale modifica, nel tempo in relazione all’andamento dell’epidemia.
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